venerdì 2 marzo 2007

La Cina e le responsabilità degli Australiani

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dal blog di Beppe Grillo segnalo questo post:
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Fonte della Fonte: IL SECOLO XIX19/08/2006
Le mucche e "l'emergenza peto"
Australia e Nuova Zelanda investono tre milioni di dollari per la ricerca. Gli esperti, in convegno a Melbourne, sono fiduciosi. I bovini emettono metano che contribuisce all'effetto serra. Gli scienziati studiano un rimedio.
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Colline ondulate e una mandria di mucche al pascolo. Un'immagine di idillio campagnolo, di quando ancora potevamo contrapporre ai miasmi delle città, soffocate dal traffico, l'aria genuina dei campi. Solo vecchia retorica: gli scienziati, sin dall'inizio del terzo millennio, hanno demolito questo abbaglio. Gli animali inquinano, e molto: pecore, capre, e vacche in particolare contribuirebbero sostanziosamente all'emissione dei gas serra che provocano il surriscaldamento del pianeta. Sotto forma di flatulenze, ovviamente. Ma adesso, sempre la scienza, sta cercando una soluzione: ruminanti "efficienti" in grado di produrre più latte e di restituire all'ambiente meno aria.
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Aria non solo sgradevole al naso ma, soprattutto, dannosa. La fermentazione dell'erba negli intestini produce infatti metano. Un gas 23 volte più potente dell'anidride carbonica - in termini di volume - quanto a capacità di "intrappolare" il calore del sole e quindi di dar vita al temuto effetto serra. Tanto che la riduzione delle emissioni di metano nell'atmosfera è uno dei punti fermi del protocollo di Kyoto. Così, due tra i Paesi tradizionalmente più votati all'allevamento, con milioni e milioni di capi di bestiame, Australia e Nuova Zelanda, stanno vivendo da almeno un lustro una vera e propria "emergenza peto".
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Ma la soluzione è vicina. Si è concluso da pochi giorni, a Melbourne, un congresso che ha riunito gli esperti dei due maggiori Stati oceanici, convenuti proprio sul tema. «Andiamo verso la mucca a flatulenza-zero», hanno detto gli scienziati che si stanno scervellando da anni per trovare una soluzione. Australia e Nuova Zelanda hanno messo in piedi un Fondo comune per le biotecnologie e investito finora oltre 3 milioni di dollari. «Molte evidenze scientifiche - ha affermato Dieter Adam, un genetista berlinese, dal 1994 in Nuova Zelanda, incaricato di questo difficile compito - indicano che se le mucche producono più latte, riducono le emissioni di metano».
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Adesso si tratta di far sì che «quello che entra nella mucca sotto forma di erba, grano o foraggio, ne esca sotto forma di proteine e grassi, componenti essenziali del latte, e non sotto forma di scarto aeriforme», di peto, insomma.
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Per raggiungere il non facile obiettivo, gli scienziati stanno studiando le diverse razze bovine, la biologia del loro apparato digerente, le abitudini alimentari delle greggi, la biochimica della produzione del latte e, lavoro più ingrato, la composizione delle feci. Finora si tratta di analisi pilota, ma dall'inizio del 2007 dovranno lavorare su un campione di almeno 2 mila capi.
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Se la mucca a emissione zero resta un'utopia, un fine solo teorico, gli esperti sono molto fiduciosi di poter diminuire l'"effetto collaterale" in tempi brevi. Anche se l'ottimismo che si era diffuso in Australia nel 2004 per un vaccino anti-peto (agiva sui batteri responsabili della fermentazione intestinale) è stato deluso da una riduzione dell'aria in uscita inferiore all'8 per cento preventivato.
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Gli allevatori attendono speranzosi. L'importante, per loro, è che a nessuno torni in mente di proporre, come fece il parlamento neozelandese nel 2003, la tassazione di ogni capo di bestiame, equiparato di fatto a un mezzo inquinante.Paolo Stefanini

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il mio consueto augurio di pace e di buon lavoro

venerdì 9 febbraio 2007

sostenibile pescare

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proveniente da nome.cognome@ gmail.com
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dal blog di Beppe grillo segnalo questo post:
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Il Monterey Bay Acquarium ha lanciato nel 1999 l'iniziativa Seafoodwatch . Le specie in estinzione sono presenti in una guida tascabile già distribuita in otto milioni di copie. Tra queste: la rana pescatrice, lo scorfano, lo squalo, lo storione, il pescespada. Nella guida sono riportate anche scelte alternative di specie che non corrono il rischio di estinzione. Molti ristoranti californiani hanno aderito alla pesca sostenibile eliminando le specie a rischio dal menù.
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Per lanciare l'iniziativa in Italia tradurrò la guida con il permesso del Monterey Bay Acquarium, la renderò disponibile in formato pdf e inserirò in una lista nel blog tutti i ristoranti italiani che aderiranno [...]
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il mio consueto augurio di pace e di buon lavoro
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ps:
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sempre sul blog di Beppe Grillo il post di oggi rinvia a Nowhere man su You tube , piccolo e immediatamente successivo esempio di quanto oggi possa la tecnologia e come nel frattempo questa si pratichi in Italia .
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Piccola domanda personale: come sostengo il mio (non solo) piacere di riascoltare/rivedere We All Live in A Yellow Submarine ?